giovedì 30 ottobre 2014

Non è che non avrei niente da dire...

Taccio ogni tanto a lungo, ma non perché non avrei niente da dire: a che serve? 
Ho letto su Mauro At Large l'intemerata dell'assessore Arlotta, che bontà sua e su segnalazione ha letto un mio vecchissimo post.
Ma ci dobbiamo metter qui a litigare come le comari? Per carità.
Io sono una schiappa, non valgo niente, ha fatto tutto lui. Va bene. Pazienza, andate avanti voi che siete bravi, lungimiranti. 
E Lorini che scrive di miei post solitari e nostalgici... ma quando mai, nostalgia di quell'atmosfera di piombo? Ma che ne sa lui di me? Ha mai tentato di porsi nella mia ottica, mi ha mai cercata per sentire le mie ragioni? Lo lascio al suo odio cieco e duraturo. L'odio fa male, non sono interessata. 

Ma questo è niente, in confronto alle notizie funeste della chiusura dell'ex Teatrino Civico, per i costi del riscaldamento di tre ore una volta al mese. Tornerà ad allevare topi, che tristezza un'opera così, fatta con tanto amore. Ma tanto, questa è Crescentino, di lì non si esce. 
E questo è niente, di fronte alla notizia che l'oratorio sarà venduto a privati, ammesso che si trovi qualcuno che lo voglia comprare di questi tempi. Il progetto originario Greppi, oltretutto.
E questo è niente, di fronte al giardino riconosciuto come bene storico dalla Sovrintendenza alle Suore della Carità, che si vuole privare di tale connotazione. Qualche altra bella villetta a schiera non guasterebbe, lo spazio c'è... via, via, alla Crescentino da ricordare, ai suoi luoghi topici.  
E la stagione teatrale dell'Angelini, una piccola vera stagione, scomparsa nel nulla perché Madame Balboni e il Sindaco si amano tanto quanto me e Allegranza, dopo che il marito della prima aveva fatto cadere il secondo nel 2009, con l'aiuto dell'opposizione? Sempre sereni, i rapporti fra Sindaci e Vicesindaci ambiziosi... Naturalmente sono cose che nessuno ha ricordato, ma quella è la storia. Anche questa, comunque sia andata, è una perdita culturale grave per la nostra Comunità: la signora Balboni con me stava all'Opposizione, ma le sue stagioni le ha fatte, nell'interesse collettivo. 
Tante piccole oasi sono rimaste insomma senza acqua. 
Del resto, Greppi ha vinto le elezioni, e legittimamente governa, con la sua cultura, la sua mentalità. E' la democrazia, baby.
Ci pensino sopra, al tanto lavoro andato a male, ai progetti buttati alle ortiche, coloro che hanno lavorato e combattuto a sinistra, per una candidatura divisiva, consentendo questo risultato elettorale e le inevitabili conseguenze. 



martedì 21 ottobre 2014

Rimborsopoli, ce n'è per tutti

Da "La Stampa" edizione cartacea, del 21 ottobre 2014

TORINO
Ai vecchi militanti del Pd, Stefano Lepri, ex consigliere regionale del Piemonte oggi senatore, regalava i panettoni dispensando in cambio consigli sulle pensioni. Davide Gariglio, tra i massimi esponenti Pd, a Natale 2010 ha regalato 30 bottiglie di prosecco a nome del partito, chiedendone poi il rimborso come «spese di rappresentanza». Aldo Reschigna, ex capo gruppo Pd oggi braccio destro di Sergio Chiamparino con delega al Bilancio, ha gestito con parsimonia i rimborsi personali, ma non ha saputo contenere le spese di partito per insalate di riso, macedonie e tranci di pizza consumati nelle riunioni «programmatiche». 

Ecco la coda dell’inchiesta sui rimborsi regionali che ha travolto l’ex governatore Roberto Cota e la sua maggioranza di centrodestra, già a giudizio. Adesso tocca anche al Pd finire nell’elenco dei «cattivi» assieme a pochi altri esponenti dell’ex Pdl scampati alla prima fase giudiziaria. Su circa sessanta indagati per i rimborsi illegittimi percepiti tra 2010 e 2012, sedici si erano «salvati»: per loro la procura torinese aveva deciso si archiviare le accuse di peculato.  

Ieri mattina il giudice Roberto Ruscello, dopo aver sollevato d’ufficio la procedura di «opposizione», ha respinto le richieste di archiviazione per dieci di loro, imponendo ai pm di formulare un’imputazione «coatta» e procedere alla richiesta di rinvio a giudizio. Restringendo le valutazioni della procura, il giudice ha riesaminato con cura, in un’ordinanza di circa 60 pagine, tutti gli scontrini dei consiglieri «salvati», ritenendo alcune spese destinate alle «esigenze alimentari» non compatibili con la normale attività istituzionale. Ad esempio pranzi e spuntini al bar. Tra i sei che hanno superato i tempi supplementari della giustizia, c’è l’ex zarina del Piemonte, Mercedes Bresso, ora europarlamentare, tirata in ballo con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti, per un documentario realizzato nella campagna elettorale contro Cota.  

Tra questi dieci indagati quattro facevano parte del gruppo Pdl: Fabrizio Comba, Giampiero Leo, Gianluca Vignale, Luca Pedrale, (che ha già patteggiato l’estate scorsa per le spese personali ma qui viene ripescato come ex capogruppo). Quattro militano nel Pd: oltre a Reschigna, Gariglio e Lepri, c’è anche Angela Motta, tuttora in consiglio regionale. Due invece sono di Sel: l’ex consigliera Eleonora Artesio, in passato assessore regionale alla Sanità, e Monica Cerutti, assessore in carica con delega alla politiche giovanili. Spulciando tra i rimborsi di Eleonora Artesio, il giudice ha scovato uno scontrino di 2,90 euro dell’autogrill Crocetta Sud sull’A21: un accendino Bic e un caffè. Due minuti dopo altro scontrino di 10,70 euro: una birra media, un panino, pacchetto di sigarette Lucky Strike. Monica Cerutti, invece, ha oltre 9 mila euro di spese per ristoranti, spese per trasporti per oltre 10 mila euro. Tra queste voci, annota il giudice, compare quella di un rimborso in Tunisia a «favore di tale Marco Furfaro (per euro 240) e altri importi erogati al medesimo soggetto in relazione ad altri viaggi, nonché ricariche telefoniche effettuate a favore di beneficiari non identificati».  

Per tutti partirà d’ufficio una richiesta di rinvio a giudizio su cui deciderà un nuovo giudice. In linea di principio la procura potrebbe ribadire le scelte iniziali chiedendo, alla fine dell’udienza preliminare, il proscioglimento, affidandosi alla discrezione del nuovo giudice. Nel commentare l’ordinanza di Ruscello, il procuratore aggiunto Andrea Beconi ha detto che il «giudice ha adottato criteri più restrittivi ma in linea con l’impostazione della procura». 
Oggi intanto si apre il processo a Roberto Cota ed altri 24 imputati. La Regione sarà parte civile contro chi non ha risarcito. Cota ha restituito i rimborsi. Anche per le «mutande». 

martedì 14 ottobre 2014

Sindaco, Tari, Tasi....

Mi sembra un po' presto per farsi saltare i nervi. 
La situazione non lo permette. 
Did You want the Bicycle? 

Amarcord con Fegiz, il '94 e il mio primo mandato

Ieri mentre attraversavo le colline brumose sulla strada Crescentino-Montiglio-Frinco-Castello D'Annone-Rocchetta Tanaro, con tutto quell'ambaradan di alluvioni intorno e qui per fortuna no, mi sono ricordata dell'orrido autunno 1994, 20 anni fa. 

Come se fosse oggi, ma un giorno di novembre. Il Po era al massimo. Pioveva sempre. Mancava la luce, faceva freddo e avevo acceso il camino. Mi stavo cucinando un uovo quando è suonato il cellulare (diggià) e ho sentito la voce di Alessandra Comazzi che mi diceva: "Si dice che Mario Luzzatto Fegiz si sia suicidato impiccandosi in bagno". 
Ho visto tutto viola intorno a me, ho spento il fuoco dell'ovetto delle mie gallinelle. Fegiz per chi non lo sapesse è un mio collega del Corriere della Sera, al quale sono molto affezionata. Ho cominciato a chiamare tutti i colleghi, nessuno sapeva nulla. Ma uno di loro ha fatto quel che io non volevo fare, e ha chiamato direttamente Mario, che ha risposto e ha riso un sacco sul suo supposto suicidio. Telefono a mia volta, ridiamo. Sollievo.

Ieri anche Fegiz era alle Cantine di Giacomo Bologna, a Rocchetta, dove Paolo Conte (che vive lì vicino, a Scurzolengo) presentava il nuovo disco. Ho ricordato l'episodio, abbiamo nuovamente riso. Siamo due pensionati d'oro (si fa per dire, e per ora, finché non ci toglieranno la pensione, perché il nostro settore attraversa una crisi gravissima...) semilavoranti, io molto più di lui che è un pigro distratto.

Ma Mario si è anche ricordato, lui, che l'anno dopo sono diventata sindaco, e una notte di autunno, sempre come ora, è cominciato a piovere e l'emergenza è ricominciata a salire. Avevamo avuto 2 ragazze morte, a Crescentino. Mi ricordo solo l'ansia, io.

Mario mi ha detto che una sera mi ha chiamata, verso le sette: "Ciao, io sono dai Take That e tu?".
E a quel punto mi sono ricordata io. 
Gli avevo risposto al telefono mentre ero di fronte alla casa degli Ulla in via Po. Stavo andando a bussare porta a porta, per dire a tutti di tranquillizzarsi che il Po non era in quel momento pericoloso, l'onda si era fermata.
E gli risposi: "Io sono sul Po".  
Vent'anni, quasi. Pensa te. 




mercoledì 8 ottobre 2014

Il Pupillo

Ho visto le interviste ai ragazzi della Città che Cambia, del loro Capolista, di altri ex assessori, sul meritorio e spumeggiante blog "Mauro at Large".
E mi è venuta in mente la gag del pupillo, che andava molto in campagna elettorale presso i miei oppositori. 
In effetti, nel 2009 Gabriele Massa è stato da me richiesto di entrare in lista. Poi da me nominato assessore, infine da me nominato vicesindaco, il che poteva anche accreditare l'ipotesi del pupillo. 
Poi però è scomparso dalla mia esistenza, da quando ha scelto di candidarsi, e durante la campagna elettorale. 
E a forza di scomparire, prima durante e dopo le elezioni, si deve anche essere dimenticato che per cinque anni ha lavorato con un sindaco: è riuscito a parlare un quarto d'ora nell'intervista su Mauro At Large, anche dei progetti che avevamo portato avanti durante la mia Amministrazione, compreso quel wi-fi che avevo fortemente incoraggiato (sottolineo fortemente) contro la diffidenza del "sempre il solito": e tutto senza mai pronunciare la parola "Venegoni" (ma bastava anche sindaco), come se tutto fosse nato sotto un cavolo. 
Son ragazzi, ma sun pa foi. 

sabato 4 ottobre 2014

ROBLEDO

Ogni Paese ha il suo Robledo

Kippur

Oggi è il Giorno del Perdono per il calendario ebraico. C'è qualcuno che si candida a chiedere scusa?