venerdì 31 gennaio 2014

Dare del lei, dare del tu


Scopro dall'eccellente blog di Mauro Novo che l'educazione fa ancora notizia. Una nota di segreteria del Comune di Crescentino nella quale si invitano i dipendenti a dare del "lei" ai Cittadini che per qualunque motivo si rivolgano loro, viene giustamente vista come  una stranezza degna di rilievo da parte del (tra l'altro, mio, nel senso che ci lavoro da una vita) giornale La Stampa.
Non ho nessuna intenzione di nascondere che qualche giorno fa,  chiedendo a un dipendente di ascoltare un signore con una richiesta tecnica da fare, ho sentito l'impiegato rivolgersi al signore con un "Dimmi". Ho chiesto al dipendente: "Vi conoscete?",  e ho ricevuto un "no" deciso. 
Una delle sciatterie più tristi alle quali si assiste nei rapporti umani, lo sanno tutti, è che complice "Il grande fratello" o "L'isola dei famosi" che sia, tutti si sentono autorizzati a dare del "tu" a tutti, in un marasma indistinto che invita fintamente alla confidenza anche se essa non è sottintesa. 
E soprattutto in un Comune (ma anche in un negozio, debbo ammettere) sentire apostrofare con un "tu" sbrigativo una persona che non si conosce, e alla quale si deve considerazione anche verbale, mi irrita profondamente e lo considero segno di non buona educazione.
Così ho raccontato l'episodio alla Segretaria Comunale, che si è a sua volta sorpresa, e la raccomandazione è finita in una delibera. Raccomandazione sacrosanta, per chiunque anche di voi legga queste note, e diretta a chiunque. Dare il "lei" a chi non si conosce è un segno di rispetto, una modalità naturale riconosciuta e praticata nella lingua italiana. Punto.
Poi certo siamo in un piccolo centro, e accade che ci conosciamo l'un l'altro.  Se arriva in Comune qualcuno al quale si dà abitualmente del tu, per carità, si vada avanti così, ci mancherebbe, è naturale. 
Ma se il Cittadino che si rivolge all'Istituzione non è conosciuto, e già deve sopportare tutti i problemi quotidiani che lo portano negli uffici a chiedere informazioni per espletare pratiche in questo nerissimo periodo, almeno venga ricevuto con il "lei", e con quel rispetto anche formale che gli si deve.
Tutto il resto, è fuffa preelettorale. Della quale non m'importa un fico secco, e che non qualifica chi ne fa uso. 


giovedì 30 gennaio 2014

Una serata per i risicoltori con docenti universitari

In questi tempi che sopportano sfide ardue, presi come sono fra progresso  tecnologico e crisi economica, anche il mondo dell'agricoltura si trova ad affrontare cambiamenti importanti. Pensando al settore del riso, dipartimento cruciale nella struttura del nostro territorio, è nata dall'assessore alla Cultura Nicoletta Ravarino l'idea di un incontro destinato agli operatori locali con due docenti, Vito Barone e Cinzia Mainini, del Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" di Novara.

L'incontro si terrà la sera del 5 febbraio, mercoledì, presso la Sala del Consiglio  Comunale alle ore 21.
       
  Verranno esaminati i vari problemi che la crisi si è portata dietro: la riduzione dei contributi a sostegno del reddito, gli elevati costi di produzione, l'aumento della pressione fiscale, il trend incerto delle quotazioni e la maggiore rigidità del rapporto banca-impresa. Temi che gli operatori già hanno sperimentato sulla propria pelle e che impongono appunto nuove sfide, incrociandosi con l'evoluzione delle normative comunitarie in materia di politica agricola.

Alle imprese risicole è imposto un notevole sforzo di ristrutturazione, e si fa imprescindibile la ricerca di nuove fonti alternative di finanziamento. L'aggregazione e lo sviluppo delle reti d’impresa diventa un'opzione da considerare seriamente. Per saperne di più, per riflettere sul proprio futuro. 

martedì 28 gennaio 2014

Giorno della Memoria all'Angelini (ma per pochi)

Assordante assenza di Crescentinesi (e di Politici crescentinesi) ieri sera al teatro Angelini, per la celebrazione del Giorno della Memoria con il patrocinio del Comune e dell'Anpi, con uno spettacolo commovente degli alunni della scuola "Peppino Impastato" di Monteu da Po: che, in "Per non dimenticare", hanno rievocato con la loro freschezza fanciullesca le tragedie dei protagonisti della Shoah. In apertura, la prof. Marilena Vittone ha ricordato l'avvio delle celebrazioni dell'Anpi per i settant'anni dei Nove Martiri; e Piero Cappone, una roccia nel suo intento di tramandare appunto la memoria, ha ricordato alcuni momenti del '45, dopo la fine della Guerra: l'incontro con un vecchio amico di allora, che invece di parlargli di una vendetta per tutto quanto era successo, offriva il senso della tolleranza e del perdono. Nicoletta Ravarino, assessore alla Scuola e alla Cultura, ha infine offerto a ciascuno dei piccoli attori un quaderno colorato per annotare i propri sogni.

C'è stato anche un mio breve intervento, in apertura, per ricordare l'origine di questa Giornata, istituita nel 2000.


Oggi noi celebriamo, anche con questo spettacolo, la Giornata della Memoria.
Perchè oggi? Perchè il 27 gennaio del 1945, negli ultimi mesi ormai della II guerra mondiale, i soldati dell'Armata Rossa che stavano attaccando da Oriente i soldati della Germania nazista in ritirata liberarono il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, il più esteso dei campi di sterminio che i nazisti avevano organizzato nei territori da loro occupati. I soldati trovarono nel  campo 2.819 tra uomini e donne ridotti, tutti, a scheletri viventi, solo pelle e ossa; ma trovarono anche 348.820 abiti maschili e 836.255 abiti femminili. In quel campo era passato più di 1 milione di donne e uomini, e ora restavano solo quei 2.819 sopavvissuti. Tutti gli altri erano stati uccisi nelle camere a gas e bruciati nei forni che ancor oggi si vedono.
Un giorno, alcuni tra di voi, forse molti, andranno in Polonia a visitare quei campi di sterminio, e vedranno con i propri occhi montagne di occhiali e di valigie, unico resto terreno di quel milione di corpi vivi passati per il camino, e vedranno di quale inconcepibile violenza possiamo essere capaci noi uomini, quando perdiamo il senso del rispetto degli altri e riduciamo a cose, a numeri, a entità materiali, un uomo o una donna. Nella lucida razionalità alla quale per difenderci vogliamo dare il nome di follia, ma che follia non era affatto, un regime politico – il nazismo – pretendeva di distinguere gli uomini tra esseri superiori ed esseri inferiori, e gli inferiori andavano ammazzati come bestie. Questi esseri inferiori erano gli ebrei, anzitutto, ma poi gli omosessuali, gli handicappati, i comunisti, i sinti, i ROM, i testimoni di Geova, i matti – tutti coloro, insomma, che avevano una identità altra da coloro che si autodefinivano esseri superiori e misuravano la propria superiorità nella diversità degli altri.
Oggi noi celebriamo il Giorno della Memoria perchè siamo consapevoli che quel male antico che accompagna la cancellazione di quanti noi sentiamo come “diversi” da noi fa parte ancora delle nostre società, del nostro modo di vivere e di organizzare la nostra relazione con chi è, o appare, differente, per costume e cultura e abitudini,  per il colore della pelle, per la religione che pratica, per le idee che difende. 
Attenzione a non credere che l'Olocausto – cioè il genocidio organizzato dai nazisti – sia soltanto un ricordo della Storia passata: quella mentalità e quella cultura si riappropriano di noi ogni qual volta reagiamo con paura e con sentimento di superiorità verso chi vediamo diverso da noi, forse un ebreo, certamente un rumeno o un albanese o un nigeriano, o un omosessuale, o uno sciancato, o un orbo, o una donna. E per qualcuno ancora, perfino un comunista.
La ricchezza dell'umanità è fatta dalla diversità; se fossimo tutti uguali, saremmo soltanto macchine. Ma siamo uomini, con storie, identità, culture, vite, tutte differenti, e però tutte ugualmente significative perchè tutte apportatrici di contributi capaci di costruire la complessità del genere umano. Negare l'umanità del diverso da noi significa negare la nostra stessa umanità: non dimenticate che l'uomo nasce nel cuore dell'Africa, là dove vivono quegli uomini e donne neri che noi consideriamo inferiori a noi e che sono invece i nostri stessi progenitori.
Conserviamo  quindi la memoria della nostra identità, perchè ciascuno di noi è anche quel nero, quel rumeno, quel marocchino, quello zingaro, quell'omosessuale che giudichiamo con tanto disprezzo, o con tanta paura. 
Viviamo in un tempo  nel quale l'accelerazione e la velocizzazione sembrano essere le forme identitarie del nostro costume quotidiano: tutto è rapido, veloce, si consuma in un baleno sostituito subito da altro che si consuma altrettanto rapidamente, un i-phone dietro l'altro, un videogioco che subito è un altro, un  modello di i-pad che non hai nemmeno il tempo di conoscere e già ce n'è un altro più avanzato. Tutto si brucia in pochissimi attimi.


Eppure, noi siamo la nostra memoria; senza la memoria noi siamo soltanto un corpo di carne e di ossa. Nella società liquida che siamo diventati, dove valori e principi diventano subito polvere del passato e rischiamo di non capire nemmeno più chi siamo e ciò che vogliamo, celebrare il Giorno della Memoria vuol dire non soltanto voler ricordare che c'è stato un tempo nel quale si ammazzava e si sterminava chiunque veniva indicato come il nostro avversario, il nemico di cui avere paura, ma vuol dire anche riconoscere nella diversità dell'altro la ricchezza della nostra comune identità, marocchini e crescentinesi, nigeriani e trinesi, omosessuali e rumeni, albanesi e musulmani, calabresi ed ebrei. Tutti uguali nella nostra diversità, tutti uomini e donne, loro come noi, noi come loro.  



domenica 26 gennaio 2014

Vent'anni con Silvio Berlusconi

Da La Stampa del 25 gennaio 2014
di Massimo Gramellini

Entrate con me nella macchina del tempo: oggi è il 25 gennaio 1994, tra ventiquattro ore Berlusconi annuncerà da tutti i televisori la sua discesa in campo e la storia d’Italia cambierà per sempre. Il videomessaggio è già stato registrato, ma forse si può fare ancora qualcosa. Dov’è Tom Cruise di Mission Impossible? Ci guardiamo intorno smarriti, il giornale serrato tra le mani, ma nessuno sembra rendersi conto di ciò che lo aspetta. Bossi lancia un ultimatum a Segni. Occhetto incontra i cristiano sociali. Pannella insulta i giornalisti. Ordinaria amministrazione, mentre questa è la vigilia di un giorno straordinario, per la miseria. «Ehi, qualcuno ci sente? Attenzione, sta per arrivarvi addosso Berlusc…». La sirena d’allarme viene inghiottita dal chiacchiericcio quotidiano. La figlia di Al Bano e Romina è sparita. Un ragazzo di Torino ha scritto al presidente Scalfaro perché impedisca alla fidanzata di abortire e l’Italia, tanto per cambiare, si è spaccata in due. Scorriamo i necrologi: l’anziana beneamata, l’esimio anestesista, il magistrato partigiano. Loro non sapranno mai. L’ultimo, in particolare, si è risparmiato un’inutile crudeltà.  

Il solo ad annusare il pericolo è l’apache democristiano Mino Martinazzoli, che dichiara su «La Stampa» ad Augusto Minzolini: «Berlusconi vuole fare politica trattandoci come delle cameriere». Martinazzoli, la preveggenza del genio. Anche se, col senno di poi, parlando di cameriere era stato fin troppo ottimista. Risaliamo sconsolati sulla macchina del tempo, mentre uno scout fiorentino di diciotto anni ci chiede un passaggio per Palazzo Chigi.  

mercoledì 22 gennaio 2014

Gli sgarbi


Pro memoria
Imparare a considerare gli sgarbi che riceviamo come informazioni su chi ce li fa.  Non come occasioni di mortificazione. 

giovedì 16 gennaio 2014

La Stampa: Cota e altri 39 consiglieri, rinvio a giudizio (Luca Pedrale sì, Bresso no)

Da "La Stampa" web del 16 gennaio 2014

Sono in totale 40 i consiglieri regionali sotto accusa, per 17 si va verso l’archiviazione
Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte 

TORINO
Richiesta di rinvio a giudizio per Roberto Cota, presidente della Regione, nell’inchiesta su Rimborsopoli. Insieme alla sua sono state depositate questa mattina quelle di altri 39 consiglieri sotto accusa. Le richieste di archiviazione sono invece 17: Fabrizio Comba, Giampiero Leo, Gianluca Vignale, Fabrizio Biolè, Davide Bono, Eleonora Artesio, Antonino Boeti, Davide Gariglio, Stefano Lepri, Giuliana Manica, Angela Motta, Rocco Muliere, Aldo Reschigna, Gianni Ronzani, Gianna Pentenero, Mercedes Bresso, Monica Cerutti. La posizione di Luca Pedrale è archiviata solo per le accuse in concorso con Comba, Leo e Vignale, non come capogruppo, quindi il suo nome è anche fra quelli delle richieste di rinvio a giudizio. 
Tra le accuse mosse a Cota anche quelle sull’acquisto delle mutande verdi a spese della Regione. 

Due richieste di rinvio a giudizio riguardano anche Gabriele Moretti (concorso in peculato) e Sara Lupi (per concorso in truffa con il padre Maurizio). Supplemento di indagine per Andrea Stara. 

L’inchiesta  
L’inchiesta è quella per le spese sostenute con i fondi dei gruppi consiliari regionali. Iniziata nel 2012, l’inchiesta ha coinvolto 56 consiglieri per le ipotesi di peculato, truffa e finanziamento illecito ai partiti. Le indagini della Guardia di Finanza su scontrini e tabulati telefonici hanno permesso ai pm di circoscrive le contestazioni più gravi a 43 consiglieri, raggiunti nei mesi scorsi dagli avvisi di chiusura indagini, passo che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Con la trasmissione al tribunale degli atti d’indagine, la procura ufficializzerà anche le richieste di archiviazione. Altri consiglieri, oltre a quelli non raggiunti dall’avviso di conclusione indagini, potrebbero evitare di finire alla sbarra.  

L’archiviazione  
I motivi dell’archiviazione sono racchiusi in 22 pagine. È stata ritenuta convincente la versione di Bresso, cioè che i servizi foto e video commissionati in campagna elettorale sono stati usati per il sito web del gruppo e quindi potevano rientrare nelle spese del gruppo 


Le prime reazioni  
Mercedes Bresso si dice «contenta di essere riuscita a chiarire la mia posizione». «Nel secondo interrogatorio con i pm – continua - ho chiarito nei minimi particolari il mio operato, dimostrando la correttezza del mio comportamento. Stiamo vivendo la pagina più brutta per l’istituzione regionale – prosegue l’ex presidente –: una Regione umiliata da un presidente eletto illecitamente e ora rinviato a giudizio per spese personali a carico della collettività. Mi domando – conclude Bresso - cos’altro deve succedere per costringere Cota a staccarsi dalla poltrona?». 

«Andiamo avanti convinti di dimostrare la correttezza del nostro comportamento davanti al Gip»: Mario Carossa, capogruppo della Lega Nord, commenta così la richiesta di rinvio a giudizio per Rimbirsopoli. Il governatore Cota e tutta la squadra leghista in Regione dovranno affrontare l’udienza preliminare. Le parole di Carossa sembrano avvalorare la volontà della giunta regionale di andare avanti: «Tutto come previst0; sono contento per le richieste di archiviazioni per tutti tranne che per Bresso». 

mercoledì 15 gennaio 2014

Nel Far West c'è anche la CH4

Non è che Crescentino sia fuori dal mondo, e dunque anche da noi gli ultimi giorni sono stati funestati da azioni malavitose. La prima veramente in stile Far West, con l'assalto di un'auto alla Tim sotto i portici (e non è la prima volta), la seconda con la sparatoria di ieri sera, gente perduta e ubriaca che non si è fermata al posto di blocco, i carabinieri che sono riusciti a bloccarli sparando, e ad arrestarli. 
Spavento, ambulanze, gazzelle in frotte. Roba da telefilm, ma purtroppo è realtà pesante. La vita non vale una lira, la crisi si mangia ogni residuo di morale, il centro storico deserto e anche un po' fatiscente favorisce il degrado e le male azioni. E un grazie al cittadino che ha cercato di bloccare i malviventi in via Mazzini buttando vasi dal balcone, per fortuna che c'è ancora qualcuno che ha la voglia di reagire.
Ma il Far West c'è anche in versione colletti bianchi, ai nostri giorni. Ieri mattina il Segretario Comunale della nostra Città è andato dai Carabinieri a denunciare la scomparsa dal suo ufficio, in Municipio, del faldone con tutti i documenti della CH4. Stava alle spalle della scrivania, naturalmente erano copie di lavoro della dott. Piazza, ci sono altri esemplari.
Ma chi si infila nell'ufficio del Segretario, e come se niente fosse, non notato, se ne va con il faldone della CH4 sotto il braccio? E perché? 
Un bel rebus.
Tutto questo in concomitanza con la ripresa della guerra politica intorno all'impianto a biomasse CH4 che doveva essere una risorsa e si è trasformato in problema. Alla vigilia delle Elezioni Amministrative, ancora una volta il tentativo è di addossare non ai proprietari ma all'Amministrazione la colpa della puzza che riprende a spizzichi e bocconi per tormentare gli abitanti dei dintorni.
Già questo andazzo ha fatto i suoi danni, consentendo a lungo a Brizio&Barra di ripararsi dietro la contesa. Se è solo una faccenda politica, perché preoccuparsi? In fondo, sono affari nostri, se è solo una questione di Maggioranza e Opposizione.
Invece no. 
Invece è questione di mettere a punto tutte le tecniche che ancora non sono state attivate, dopo due anni, per proteggere i loro vicini di casa. 
Invece è questione di accendere l'impianto di abbattimento odori, se mai è stato completato come in questi giorni i tecnici del Comune stanno per l'ennesima volta accertando.
Intanto ci stiamo muovendo con una diversa impostazione sul piano legale, seguendo le indicazioni dell'Avvocato Scaparone del Foro di Torino che ci aveva seguiti all'inizio della vicenda. 
E speriamo di uscire dal Far West, anche. In tutti i sensi, quello di John Wayne, e quello dei colletti bianchi. 



domenica 12 gennaio 2014

Gabriele Massa: il nostro Wi-Fi e le sue applicazioni



Come tutti i progetti con un inizio, una prosecuzione ed un termine, anche quello del wi-fi gratuito ha visto il suo punto di partenza dalle due piazze del centro storico, ossia Piazza Caretto e Piazza Vische. I due luoghi indicati sono stati i primi che hanno potuto godere del servizio hotspot, caratterizzato dalla possibilità, all'interno della zona coperta dal segnale, di connettersi ad internet in maniera gratuita ed illimitata temporalmente (24h). Sono state settimane orientate alla stabilizzazione del segnale e del servizio, al fine di rendere possibile, nei giorni a seguire, l'installazione di tutti gli altri punti hotspots distribuiti sul territorio comunale, frazioni comprese. 
Com'è noto dall'inizio, anche le frazioni potranno fruire della banda larga gratuita in almeno un punto,  comunemente situato nelle zone di maggiore aggregazione, fino ad arrivare ad un numero complessivo di 30 punti in tutto il territorio. Le zone coperte saranno, come anche comunicato precedentemente, le piazze, gli impianti sportivi, le scuole, i parchi gioco, la biblioteca. 
La sperimentazione ha registrato fino ad ora circa 500 utenze,  numero calcolato dal laboratorio Ixem Lab del Politecnico di Torino,  con un download istantaneo e contemporaneo di circa 10 apparecchi elettronici. Il risultato si attesta sopra le aspettative, considerando che ora i punti sono numericamente molto ridotti rispetto alla totalità del progetto. 
Molte saranno le possibilità fornite da questa tecnologia, che incroceranno la sperimentazione del Politecnico focalizzando maggiormente le attenzioni su tutti i risvolti sociali ed ambientali. 
Infatti, tra non molto, grazie all'utilissimo apporto dell'assessore all'Ambiente del Comune di Crescentino Gianni Taverna,  sarà possibile aggiornare e memorizzare, ai fini della sicurezza e della ricerca, un numero considerevole di variabili ambientali (altezza fiume Po e concentrazione di microparticelle nell'aria)
che influenzano la vita dei cittadini.
Progetto futuro e possibile sarà l'assistenza degli anziani che si trovano a vivere soli, con sensori non invasivi e di tecnologia sempre sperimentale. 
Non ultimo, e come già indicato nel progetto originale, verranno installate videocamere nei luoghi più sensibili agli atti vandalici (parchi gioco, vie del centro). E dovranno stare attenti anche i padroni dei cani non forniti di regolare sacchetto...
Prossima modifica: cambierà il sistema di accesso, che necessiterà di un'autenticazione tramite rilascio delle credenziali dell'utilizzatore e dell'immediata restituzione di una password, attraverso un sistema automatico, da digitare ad ogni connessione. 
Gabriele Massa
Assessore all'innovazione


giovedì 9 gennaio 2014

Una pista ciclabile per il Madur, un cartello che gli somiglia

Questo che vedete qui sotto è il modello di uno dei quattro segnali che saranno posti, non appena pronti, nei quattro punti definiti della nuova pista ciclabile di frazione Campagna, intitolata qualche settimana fa dalla Giunta al Madur, aka Enzo Cena, nostro indimenticabile concittadino, presidente della Pro Loco, persona buona e generosa, amato da tutti.

L'abbiamo pensata disegnata sulla sua personalità, con gli oggetti che lo contraddistinguevano, occhiali colorati, orologi ad ogni polso. Mi piace immaginare che lui da lassù sorriderà e ne sarà contento, la pista a lui intitolata passa davanti a casa sua.
Non appena i segnali saranno pronti, faremo una piccola inaugurazione e lo ricorderemo. 
Ciao Enzo!!

lunedì 6 gennaio 2014

L'ex Sindaco Novelli, D'Alema e il "valore" della furbizia

Sul Venerdì una gustosa intervista a Diego Novelli, ex sindaco di Torino, un "cattocomunista" della prima ora, si chiude con un succoso giudizio su Massimo D'Alema:
"Io continuo a pensare - dice Novelli - che sia una grande intelligenza politica. Ma ha sempre voluto essere troppo furbo.
Ai tempi della Bicamerale con Berlusconi glielo dissi in faccia:  
- Tu farai la fine di Garibuja -
Lui mi replicò stizzito:
-E chi è questo Garibuja? -
Gli risposi
-Una maschera piemontese: uno che si credeva così furbo da mettere i soldi al sicuro nelle tasche degli altri-
Alla fine ho avuto ragione io, anche se non mi fa piacere: Massimo ha fatto proprio quella fine lì".

domenica 5 gennaio 2014

Bersani operato per emorragia cerebrale (e i cretini su Facebook)

Ore d'ansia nel pomeriggio della domenica di vigilia della Befana, per l'ex segretario del PD Pierluigi Bersani, che dopo un malessere si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale della sua Piacenza e poi è stato trasferito d'urgenza a Parma dov'è stato operato per emorragia cerebrale. 
Si potrà discutere delle sue scelte politiche e dei suoi sbagli, ma Bersani è un uomo che fa e ha fatto politica con il cuore. Gli va reso rispetto. Fare politica con il cuore è una grande fatica fisica, infatti. Pensate a come è cambiato e invecchiato in pochi mesi Papa Francesco, uno che incide sulla società con il Vangelo in mano.  E avrete notato quanto è incanutito Obama, oppresso dalle proprie responsabilità. 
E poi certo ci sono (anche fra noi) marpioni che godono invece del potere e se ne fanno belli, si rinvigoriscono a ogni colpo che piazzano, nutrendo il proprio Ego.  "Il potere logora chi non ce l'ha", diceva Andreotti, e certo parlava di quelli come lui, che sono ancora tanti. Ma è giusto che la società sia nelle mani dei cinici? 
Tanto più resto basita dalle frasi lette riportate da Twitter che elenca in un tweet alcuni commenti di Facebook, scritti mentre ancora la strada della cura di Bersani era da prendere: "Finalmente una buona notizia", "speriamo che ci resti secco", "riposa in pace, parassita", "Fuori uno! Vai a smacchiare i giaguari nell'aldilà".
Non so che uomini o donne siano. Spero di non conoscerne. Mi fanno paura. 

venerdì 3 gennaio 2014

E' la campagna elettorale, bellezza

Non è da oggi che il Sindaco pro tempore scrive qui sopra di accettare solo commenti riconoscibili. I passanti leggono ciò che vogliono ed è un loro pieno diritto, ma la regola vale sempre, con il principio che si discute, anche a muso duro, ma mettendoci la faccia. 
Da qualche giorno c'è un "virus" che sotto vari nomi, compreso quello di Giorgio che poi appare anche  su Mauro at Large, pontifica sulla mia nullafacenza nel ruolo istituzionale, e poi sulle censure che accompagnano i commenti qui. Misteriosamente, un riassunto delle sue tesi che avevo pubblicato si è dissolto nel post sottostante, e dunque ho anche dovuto prendere le mie brave precauzioni sulla sicurezza del blog.
E' la campagna elettorale, bellezza.