lunedì 30 novembre 2009

La microcentrale, la Camera, la storia,,,,,

Riceviamo questo contributo chiarificatore da parte di un concittadino tecnico che ha seguito dall'inizio tutta la faccenda della microcentrale sulla roggia Camera al Mulino. Il signore preferisce che non si faccia il suo nome, cosa volete che vi diciamo? Tocca rispettare il desiderio, a fronte di questa esposizione. Ma è una persona ben nota in città, e non faticherete a trovare qualcuno che quel nome non stenterà dirvi a voce (il signore in questione, sul nome a voce, non è contrario: ah, Crescentino Crescentino.....) .
(e naturalmente grazie mille per lo spiegone).


Prima di introdurre l’argomento "Microcentrale idroelettrica Mulino di Crescentino" si ritiene importante fare alcuni accenni sulla Roggia Camera e spiegare cos’è il microidrico per eliminare la confusione creata, forse ad hoc o per ignoranza, in questi giorni.
La roggia Camera che nasce nel comune di Saluggia dal canale del Rotto, è stata realizzata nel 1465 dai Comuni viciniori con il concorso del Marchese del Monferrato e sono stati creati sul territorio del comune di Crescentino tre salti d’acqua per il funzionamento di mulini ( Monte, Crescentino, Caravini).
Le ruote ad acqua di questi mulini hanno funzionato fino agli anni cinquanta per essere poi sostituite prima da motori a scoppio e poi da motori elettrici.
La roggia Camera ha una portata minima di 2 mc/s per mesi 7 (periodo di irrigazione) e di 1,5 mc/s per mesi 3 e un periodo di asciutto di mesi 2. ( dati Consorzio Ovest-Sesia).
L’idraulica dice Ep= 9,81 x Q x H ( Q= mc/s H= altezza in m. del salto da pelo a pelo ) da cui si conclude che il salto del Mulino in periodo di 2 mc/s ha una Ep= 53 Kw.
Le turbine Kaplan o simili, utilizzate normalmente, necessitano di un salto > 5m. quindi non idonee al sito.
La ditta tedesca Ritz-Atro ha realizzato un tipo particolare di turbina basata sul principio della vite del siracusano Achimede (200 a.c.) adatta per salto da 1m. a 5m. e portate max. 5mc/s. con rendimento >75%.
La coclea idraulica non necessita di impianti disgrigliatori e non danneggia la fauna ittica.
L’impianto Microcentrale idroelettrica Mulino di Crescentino, rispettando il progetto di massima elaborato, avrà una potenza elettrica di 40 Kw e una produzione annua di 250Mwh, vita >40 anni con modesta manutenzione legata a una meccanica semplice e robusta e una riduzione di 130 ton.anno di CO2
Impianti di questo tipo sono stati realizzati, a partire dal 2000, in Germania e nel Nord-Est d’Italia, in Piemonte ne esiste uno solo a Occimiano realizzato da Centro Piemonte Servizi entrato in funzione nella primavera del 2009.
Il coefficiente EROEI ( bilancio energetico: rapporto tra energia prodotta durante il suo intero funzionamento e energia impiegata per costruirlo, farlo funzionare e smaltirlo ) è >150 in comparazione con 5 del fotovoltaico e forse <>12%.
Stando alle affermazioni dell’Amministrazione, il Comune dispone solamente di una parte di tale somma e non dispone delle risorse tecniche e umane per sviluppare le varie fasi del progetto e non è facile reperire sul mercato personale con esperienza su una tecnologia nuova.
La scelta di utilizzare la Centro Piemonte Servizi come partner è dettata dalla possibilità, al momento unica, di avere una supporto tecnico e finanziario che garantisca un risultato finale secondo le migliori aspettative.
Da una visura camerale l’attività P della suindicata ditta risulta essere "Intermediazione immobiliare" S impianti elettrici e elettronici; tuttavia stando alle dichiarazioni del ad i proventi di tale attività primaria sono investiti nel settore dell’energia alternativa (vd. Impianto di Occimiano).
Secondo la bozza di convenzione il comune di Crescentino ha il diritto di prelazione sulla quota di impianto proprietà di Centro Piemonte Servizi.

mercoledì 18 novembre 2009

Bioetanolo, i Ghilsolfi Boys in visita al Comune

Prima visita ufficiale, ieri pomeriggio, di tre emissari del Gruppo Mossi&Ghisolfi al Comune di Crescentino. Nella Sala del Consiglio Comunale, in due incontri moderati dalla Sindaca e alla presenza dell'Assessore all'Innovazione della Regione Bairati - ai quali hanno partecipato gli esponenti della Maggioranza, quelli della Minoranza, l'Assessore all'Ambiente della Provincia Fabrizio Finocchi e brevemente i due consiglieri regionali Alessandro Bizjak e Luca Pedrale, due consulenti tecnici scelti dall'Amministrazione (erano stati invitati i Sindacati, ma non si sono presentati), sono state illustrate le linee di massima del progetto del bioetanolo. Una scheda tecnica definitiva e più dettagliata sarà successivamente presentata da Mossi&Ghisolfi alla Provincia, e attraverso questa al Comune, così come prevedono le procedure.
Premessa
Una direttiva europea obbliga a miscelare biocarburanti (da fonti rinnovabili) ai carburanti tradizionali. L'Italia li importa da Brasile, Far East, e da Germania e Francia: non esistono impianti di produzione nel nostro Paese.
M&G (Mossi e Ghisolfi) vuole creare "valore" italiano e puntare su una chimica che trovi sul territorio le sue fonti di approvvigionamento. La bocciatura a livello mondiale di piante per alimentazione (come il mais) usate per produrre il bioetanolo, ha convinto l'azienda a puntare sulla seconda generazione di impianti, con materiale ligneocellulosico. Canna comune (paglia di grano), ci è stato detto, per la quale la M&G si rivolgerebbe ad un marchio specializzato, non possedendo il know-how.
Il territorio previsto per la coltivazione è di 4 mila ettari, nel giro di una sessantina di km.
Dalla materia prima, composta di cellulosa, emicellulosa e lignina, si ricaverebbero sia il bioetanolo che energia elettrica: quest'ultima dalla TERMOVALORIZZAZIONE della lignina, che alimenterebbe l'impianto e sarebbe pure ceduta in rete.
Il materiale arriverebbe su strada, il bioetanolo partirebbe su rotaia (vengono annunciati 2 treni la settimana, che debbono poi tornare).
Userebbero acqua di pozzo solo per raffreddare le attrezzature.
Costruirebbero un depuratore.
**************
Emissioni
vapore acqueo
CO2
Particolato
**************
Rumore
"Le parti più rumorose dell'impianto saranno insonorizzate e saranno protetti i recettori sensibili".
************
Odori
Ci è stato detto che il problema viene risolto all'interno dell'impianto.
************
Hanno parlato di uno stabilimento circondato da piante e disegnato da un architetto con criteri estetici. L'intenzione è di presentare questo primo impianto a potenziali acquirenti per costruirne altri da altre parti.
**************
Stabilimento attivo 24 H, 7 giorni su 7.
***************
"Occuperà più di 100 persone fra giornalieri e turnisti", ma sul numero non ci sono dati certi: hanno parlato dell'indotto, più rilevante dal punto di vista quantitativo.
Ricadute sul settore agricolo, sulla logistica, manutenzione, pulizia, studi professionali locali, attività terziarie: alberghi, ristorazione, cultura "che potranno cogliere l'opportunità legata alla fitta rete di relazioni che il sito saprà e dovrà sviluppare".
********************
M&G non ha ancora acquistato il terreno, sul quale grava il problema della bonifica dopo 30 anni di fonderia. Esami approfonditi sono in corso da parte di tutti gli Enti preposti, dall'Arpa alla Provincia: nessuno ha idea dei tempi tecnici necessari, che sono quelli che comandano. "Se saranno cinque anni, andremo altrove", ha detto il Relatore.
********************
Noi aspettiamo ora i documenti più dettagliati, da sottoporre ai Consulenti Tecnici del Comune, per tutte le necessarie verifiche sulla sicurezza, la salute, l'ambiente e sull'impatto sulla popolazione, prima di prendere una strada.
La popolazione sarà costantemente informata.
Bioetanolo, e termovalorizzatore. Questa è la novità.

lunedì 16 novembre 2009

Natale, 330 buoni spesa e poche luci

Non è facile aiutare tanta gente che in questo periodo se la passa male: c'è chi ha perso il lavoro, chi vede il potere d'acquisto ridotto dall'inflazione, chi deve fare i conti con la pensione, chi ha bimbi piccoli e non vede prospettive rosee davanti a sé. Con l'assessore all'Assistenza Malara e con tutta la Giunta, abbiamo discusso a lungo: alla fine, in prossimità del Natale abbiamo scelto di stanziare - limando qui e là - 10 mila euro per 330 buoni spesa da destinare ai residenti di Crescentino che rientrino nelle seguenti casistiche:

-Utenti del banco solidale
-Famiglie senza reddito i cui componenti non percepiscano ammortizzatori sociali
-Pensionati al minimo senza altri redditi
-Nuclei familiari con ISEE dell'anno 2009, per i redditi 2008, minore o uguale a 5.600 euro.

I moduli di richiesta sono disponibili all'ufficio Anagrafe, e dovranno essere presentati entro il 30 novembre prossimo.

I buoni spesa potranno essere ritirati dagli aventi diritto a partire dal 10 dicembre 2009 presso l'ufficio Anagrafe, e potranno essere spesi esclusivamente negli esercizi commerciali presenti sul territorio di Crescentino che aderiscono all'iniziativa, nei giorni che vanno dal 19 dicembre prossimo al 6 gennaio 2010.

I buoni hanno un valore nominale di 30 euro ciascuno e verranno erogati privilegiando le famiglie con minori o soggetti portatori di handicap.
L'elenco dei negozi che aderiscono verrà consegnato con il buono.

Le luci che fanno tanto Natale? Non potendoci permettere altro, abbiamo pensato di illuminare piazza Caretto che è la casa di tutti i Crescentinesi, con inoltre quattro semplici fili luminosi ai quattro ingressi della città. In Piazza Caretto metteremo a inizio dicembre una giostrina, per divertire un poco i bambini. E speriamo in un futuro migliore...

venerdì 6 novembre 2009

Bioetanolo, non tiratemi la giacchetta

Nel 1998 (o '99) quando vennero i cinesi a visitare la Teksid, in vista dell'apertura di una simile struttura dalla loro parti, il super-capo prefetto dell'area tal-dei-tali mi portò in dono un bel vaso cinese. Lo misi religiosamente nell'ufficio del sindaco, ma poi quando arrivò Fabrizio Greppi lo rimosse piazzandolo altrove: non perché fosse brutto, ché non credo gli manchi il gusto, ma perché - orrore! - l'avevo ricevuto IO, una co-mu-ni-sta.
Scherzi a parte, l'episodio dei cinesi mi è tornato in mente perché, durante un pranzo con la delegazione cinese vai-a-sapere-dove, mi alzai e parlai del problema dell'inquinamento, e del dialogo stretto con la Teksid per abbattere i fumi che - ricorderete tutti - si sprigionavano da laggiù. E il prefetto cinese - che fingeva di non sapere l'inglese - mi guardava come se stessi parlando della luna. Solo che anni dopo, alla vigilia delle Olimpiadi, Pechino ha dovuto ordinare di spegnere tutti i riscaldamenti anche se faceva freddo, e bloccare le auto, perché l'aria della Città era irrespirabile, e l'immagine della Cina agli occhi del mondo che partecipava alle Olimpiadi sarebbe rimasta duramente compromessa.

Sono le vendette della Storia, sì proprio quella maiuscola, che mi stanno venendo in mente ora che tutti mi tirano la giacchetta - da destra e da sinistra - sulla storia di questo insediamento di bioetanolo Mossi&Ghisolfi che vorrebbe albergare qui, nell'area ex Teksid e ora Ilvo.
Riassumiamo. Non ci sono ancora, in Italia, insediamenti di bioetanolo. Questo che vuol venire è sperimentale, dunque. Che cosa vuol dire? Che 40 ingegneri e periti proveranno a tirar fuori da lì, per la prima volta in Italia, la lodevole benzina pulita che inquina di meno.
Ma ci sono invece parecchi stabilimenti del genere in Germania, uno in Belgio, uno a Rotterdam in Olanda, altri in Spagna. Passo le notti su internet, per informarmi. E ho fatto amicizia via mail con due professori del Minnesota, stato degli Stati Uniti nel quale, nel 2000, insediarono uno stabilimento di bioetanolo che poi dovette esser chiuso, perché la gente soffriva di cefalee, eruzioni cutanee, e soprattutto sopportare l'odore del mais divenne intollerabile.
Già. Erano gli impianti di prima generazione, usavano il mais, la "melia". Quello lì del Minnesota fu fra i primi dei primi. I miei professori rimasero così "scioccati", che ancora si occupano, oggi, del bioetanolo. Se non altro, per dare consigli ai pellegrini del web, come io sono. Lo fanno per i posteri. Lodevole.
Il nostro sarebbe invece un impianto di seconda generazione, naturalmente. Che usa non più il mais, per generare bioetanolo. Nessuno quasi lo usa più, il mais. Il "nostro" impianto userebbe invece biomasse ligneocellulosiche, e canne palustri, e paglia di grano.
Puzzerà? Farà fumi?
Quanta puzza, quanti fumi?
Sempre via internet, quelli che sono vicini agli impianti che usano invece le barbabietole, mi hanno detto che alcuni che vivono nei dintorni hanno preferito traslocare.
Degli esiti "nasali" e rumorosi delle nostre sostanze, quelle almeno che ci sono state per ora descritte, non sappiamo ancora nulla. C'è uno stabilimento in Georgia, nel Sud degli Stati Uniti, che le usa. Ma voi credete che io non vada a metterci sopra il naso, prima di decidere?

Nei dintorni della ex Teksid c'è Cerrone. Un po' più lontano, i Galli. Io voglio quella mia gente viva, e vegeta, e allegra per quanto allegri si possa essere. Non voglio che un giorno mi tirino gli accidenti perché hanno la puzza eterna sotto il naso, e il rumore, e i fumi, e vogliono vendere la casa ma nessuno se la compra, etc etc etc.
Io non sono un prefetto cinese, conosco la differenza fra l'aria pulita e quella puzzolente, e non fingo come lui di ignorarla.
Perciò. Nessuna preclusione, assolutamente. Magari le ligneocellulose, la paglia di grano, le canne palustri, sono inodori. Hai visto mai...Però, molta attenzione. Studio, e annusamento estero.
Già Esaù vendette il suo regno per un piatto di lenticchie, e nella Storia non viene ricordato positivamente.
Perciò. Cari amici di destra e di sinistra, occhio. Anzi, naso. Facciamo tutte le indagini, ascoltiamo tutte le ragioni, poi decideremo nell'interesse generale: che è quello della popolazione che vive qui, che siamo tutti noi. Anche un referendum, non ci starebbe male. Pensiamoci.
E, please, smettetela: chi di attaccare manifesti, chi di tirarmi la giacchetta in quel vecchio esercizio di potere maschile che ha fatto il suo tempo. Almeno con me, che sono una navigatrice di lungo corso: non attacca, e non mi spaventa.
(E se non vi piace la mia strada, mandatemi a casa: ormai sapete come si fa, no?)
Marinella Venegoni sindaca